Psicodiagnostica clinico-forense
L’esperto in Psicodiagnostica clinica e forense è capace di somministrare e interpretare i più importanti test di personalità, di intelligenza e neuropsicologici finalizzati alla valutazione clinica e psicopatologica, anche all’interno di un processo, fungendo così da consulente di parte.
Infatti, egli è in grado di stilare relazioni cliniche nell’ambito della psichiatria e della psicopatologia, della neuropsicologia e di stilare relazioni peritali nell’ambito della psicologia e della psichiatria. Inoltre, oltre ad essere utilizzata nei più svariati campi applicativi e professionali, dalla selezione del personale all’ambito giuridico-peritale, si pone, oggi, come momento imprescindibile di conoscenza della persona e, dunque, di valutazione del percorso terapeutico più efficace da intraprendere. In particolare, sempre più ad oggi fare psicodiagnosi significa costruire un profilo globale del funzionamento psichico del paziente, integrando una molteplicità di dati, ricavati dalle principali fonti di informazione: colloquio clinico, osservazione, raccolta anamnestica, test, ect. Per far ciò, il concetto di “convergenza degli indici intra-test, inter-test ed extra-test” rappresenta la chiave metodologica per la riuscita di tale compito.
L’obiettivo di eseguire una buona “formulazione del caso” si declina attraverso l’organizzazione dei dati clinici del paziente all’interno di modelli teorico-clinici attuali ed empiricamente validati. Solo così lo psicologo potrà costruire relazioni psicodiagnostiche fedeli alle reali problematiche dei pazienti ed utili rispetto alla progettazione di interventi terapeutici.